Apple: nuovi passi per un iCloud in-house

Nuove indiscrezioni sul supporto progetto di un iCloud totalmente in-house per Apple: vi sarebbe una partnership con una società cinese di server.
Nuove indiscrezioni sul supporto progetto di un iCloud totalmente in-house per Apple: vi sarebbe una partnership con una società cinese di server.
Apple: nuovi passi per un iCloud in-house

Apple sarebbe sempre più vicina a un iCloud gestito in modo del tutto autonomo, con dei server autoctoni. L’indiscrezione è emersa qualche settimana fa, quando si è parlato della volontà di Apple di gestire in-house la grande nuvola dei contenuti degli utenti. E oggi giungono nuovi dettagli in merito, in particolare relativi a una collaborazione con una realtà cinese.

Per la grande mole dei contenuti

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, Apple si avvale principalmente degli Amazon Web Service, a cui di recente si sarebbe aggiunta anche la

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di Google, almeno stando alle più recenti indiscrezioni. Eppure la Mela sentirebbe il desiderio di gestire autonomamente i grandi server per iCloud, data anche la continua espansione dei suoi datacenter, oggi impiegati per i contenuti iTunes, Apple Music e per molto altro. Stando a un report proveniente dall’Asia, e al momento non confermato dalle parti della California, la Mela potrebbe aver avviato una collaborazione con un produttore cinese per la creazione di un iCloud completamente in-house.

La società in questione sarebbe Inspur, una realtà cinese nota per la vendita e la fornitura di server. Si tratta di un player molto importante poiché, così come sottolinea Cult of Mac, Inspur deterrebbe più del 60% del mercato cinese dei provider di servizi internet, fornendo loro server all’avanguardia. La stessa testata, inoltre, spiega come la società in passato abbia stretto collaborazione Microsoft, LG Electronics, Ericsson, Intel e IBM. Lo scorso anno, l’azienda ha aperto degli uffici in California, proprio per gestire partnership e rapporti con i big della Silicon Valley.

Non è dato sapere quando il paventato

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di Apple verrà completato, anche se potrebbero volerci alcuni anni. Nel frattempo, la società sta espandendo e modernizzando i suoi datacenter in Irlanda, Danimarca e Stati Uniti. E pare che altri siano pronti a essere creati da zero, soprattutto in Asia, un mercato a quanto pare molto ghiotto per tutte le società tecnologiche occidentali.

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