Apple tra iTunes al Gay Pride e l'outing di Cook

Apple partecipa al Gay Pride di San Francisco e distribuisce delle speciali iTunes Gift Card, nel mentre un giornalista svela l'omosessualità di Tim Cook.
Apple tra iTunes al Gay Pride e l'outing di Cook
Apple partecipa al Gay Pride di San Francisco e distribuisce delle speciali iTunes Gift Card, nel mentre un giornalista svela l'omosessualità di Tim Cook.

È stato un weekend particolarmente intenso quello appena concluso per Apple. Non per il lancio di un nuovo dispositivo, tantomeno per eventuali contraccolpi in quel di Wall Street: la Mela è finita su tutte le prime pagine della cronaca internazionale per via di iniziative, e soprattutto gossip, inerenti all’universo LGBT. Così, mentre l’azienda distribuiva regali iTunes ai partecipanti al Gay Pride di San Francisco, Tim Cook ha subito un outing forzato a causa di un giornalista distratto.

Qualche settimana fa Apple ha annunciato di voler prendere parte al Gay Pride di San Francisco, un’edizione importante perché concomitante con i 45 anni dai moti di Stonewall, gli scontri tra la comunità gay e la polizia di New York del 1969 che hanno segnato ufficialmente l’avvio del movimento LGBT. Cupertino ha mantenuto la promessa: l’azienda si è presentata al corteo con 5.000 dei suoi dipendenti, accompagnati dal logo della mela morsicata e dalla scritta “Pride”. Non è però tutto, però, poiché Apple ha deciso di distribuire ai partecipanti delle speciali iTunes Gift Card, per il download di brani gratuiti dal famoso negozio di musica digitale.

Una partecipazione voluta dalla dirigenza Apple e molto apprezzata dagli appassionati del marchio, tanto da spingere Tim Cook a celebrare l’evento anche via Twitter:

«Congratulazioni ai 5.000 dipendenti/famiglie Apple che hanno partecipato al corteo dell’odierno Pride. L’inclusione ispira l’innovazione.»

Mentre Cook aggiornava il proprio account Twitter, tuttavia, alle sue spalle si consumava il gossip dalle frequenze nazionali di CNBC. Un giornalista si è infatti imbattuto in un accidentale outing, confermando la presunta omosessualità del CEO. Per agevolare la comprensione, si ricorda la differenza tra “coming out” e “outing”: il primo caso si verifica quando un individuo decide autonomamente di dichiarare il proprio orientamento sessuale, nel secondo tale orientamento viene invece svelato da terzi.

Il tutto nasce durante un approfondimento economico, con la presenza del giornalista del New York Times James Stewart, chiamato dall’emittente per parlare di cultura aziendale e accettazione delle istanze LGBT. Durante la discussione, il conduttore Simon Hobbs avrebbe incautamente svelato le preferenze sessuali del leader di Apple. Mentre Stewart stava spiegando come tutti i CEO omosessuali da lui intervistati siano stati molto restii a dichiarare pubblicamente il loro orientamento, il collega ha incalzato sottolineando come Tim Cook appaia a suo agio nel ruolo di leader gay della Mela, scusandosi poi per l’outing involontario.

La presunta omosessualità di Cook è stata dibattuta per molto tempo dagli esperti dell’universo Apple, sebbene il CEO non abbia mai confermato – né smentito – qualsiasi informazione sulla sua sfera privata. Questo indipendentemente dagli impegni di Cupertino per il riconoscimento dei diritti delle persone LGBT, sfociati anche in richieste formali al Congresso USA per la definitiva ratifica del matrimonio omosessuale.

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