Apple e Microsoft depongono le armi

Apple e Microsoft sembrano aver dimenticato le loro contrapposizioni, optando invece per una convivenza educata fra le loro differenze: il nemico è Google.
Apple e Microsoft depongono le armi
Apple e Microsoft sembrano aver dimenticato le loro contrapposizioni, optando invece per una convivenza educata fra le loro differenze: il nemico è Google.

Apple e Microsoft depongono le armi e imparano a convivere nello stesso ecosistema. Non ne saranno propriamente felici gli utenti più estremisti di entrambe le aziende, ancora oggi pronti a fronteggiarsi a suon di battute e insulti sui social network, ma la realtà di oggi vede la Mela e Redmond in sostanziale equilibrio, pronte a collaborare quando serve. Perché il vero nemico è un altro: il mondo Android.

È un lungo e interessante intervento quello pubblicato poche ore fa da MacWorld, dove si spiega perché la secolare lotta intestina tra Apple e Microsoft sia finalmente giunta a un cessate il fuoco. L’aggressività degli anni ’80 è ormai un vecchio ricordo, la tempesta degli anni ’90 si è ormai assopita e l’assestamento dei 2000 giunto a conclusione. Cosa è successo?

Se si potesse utilizzare una macchina del tempo e ci si catapultasse negli anni ’80, ci si troverebbe al centro di una vera e propria guerra, addirittura più spietata di quel conflitto termonucleare che Steve Jobs avrebbe voluto imbastire contro il robottino verde. Apple ha di fatto inventato il computer per tutti, Microsoft ha invece realizzato il sistema operativo più diffuso e venduto al mondo. È un periodo di accuse reciproche di plagio, di schiaffi a suon di feature, di lotte anche a livello pubblicitario. Tutto però cambia negli anni ’90, quando Windows è talmente diffuso da mettere in ombra una Apple priva di Steve Jobs e prossima al fallimento. Sarà proprio Microsoft uno dei partner “salvatori” della Mela nel 1997, con il ritorno di Jobs come CEO, ed è proprio da quell’istante che tutto inizia a cambiare. L’arrivo della suite Office anche per Mac segna nuovo interesse fra i consumatori, l’attenzione maniacale al design fa il resto, in particolare con gli iMac e gli iBook di policarbonato colorato.

Negli anni 2000 si genera un’ulteriore tensione fra le due società, dovute all’arrivo di iPod e dell’estremo successo che Apple ottiene fra i consumatori. E ricomincia la lotta, questa volta però con Redmond in fase di rincorsa tra Zune e altri prodotti che non otterranno mai un grande successo. E infine gli iDevice, quel comparto che segnerà la definitiva separazione d’intenti tra la mela morsicata e l’ambiente Windows. Redmond non ha mai pensato di fronteggiare iPhone direttamente, se non in tempi recenti con Windows Phone. Un settore che rimane ancora marginale rispetto all’elevatissima diffusione di Android e iOS, così come succede per Surface, l’antagonista Windows di iPad. E se fino a pochi anni fa dalle parti di Cupertino si urlava «Microsoft, accendi le fotocopiatrici», oggi si avviano educate collaborazioni.

Sarà forse per la differenza sensibile che esiste oggi per OS X e Windows 8, due sistemi operativi profondamente diversi, sarà forse per la lontananza sul mobile. Sarà anche per l’interesse che la stessa Microsoft ha manifestato per iOS, con una versione apposita di Windows Azure, il possibile sbarco della suite Office, quest’ultima distribuita anche via Mac App Store. Insomma, nonostante siano di impianto due universi antitetici, pare che questi mondi abbiano imparato a convivere, pur punzecchiandosi di tanto in tanto. E chissà che non si alleino per combattere un “nemico comune”, ovvero la predominanza di Google e Android. Certo, fra gli utenti continueranno a esistere risse virtuali per decretare quale tra Windows e OS X sia il SO migliore, ma assumeranno sempre di più l’aspetto di una bagarre domenicale tra i tifosi contrapposti da una squadra di calcio del cuore.

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