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Qualche anno fa Apple ha lanciato il suo Bug Bounty Program, un’iniziativa rivolta ad alcuni selezionati developer per la ricerca di bug e falle all’interno dei software targati mela morsicata. Un programma che offre un premio in denaro, suddiviso per categorie, a seconda della gravità del problema rilevato: lo scopo è garantire sempre la massima sicurezza per iOS e macOS. In questi giorni, tuttavia, è montata online una polemica: i compensi offerti da Cupertino sarebbero troppo bassi, tanto che per gli sviluppatori potrebbe risultare più conveniente rivendere le falle scovate a terzi.
Apple ha introdotto il suo
Possono ottenere più denaro se vendono i loro bug ad altri. Se lo fai solo per il denaro, non consegnerai i bug direttamente ad Apple.
Secondo quanto rivelato da Motherboard, che ha interrogato diversi partecipanti al Bug Bounty Program di Apple mantenendo il loro anonimato, al momento nessuno sarebbe riuscito a scovare falle rilevanti nei
Secondo Patrick Wardle, ricercatore di Synack e precedentemente esperto per la NSA, il panorama già tratteggiato da Bassen potrebbe risultare decisamente credibile, nonché un deterrente per l’interazione diretta con la società californiana:
I bug di iOS hanno troppo valore per poter essere segnalati ad Apple.
Al momento, Apple non ha commentato ufficialmente le interviste pubblicate da Motherboard, né sono previste a oggi modifiche sulle compensazioni offerte ai partecipanti.