I prossimi prodotti a marchio mela morsicata potrebbero essere ricurvi. Da qualche tempo si parla infatti di un iPhone 6 tondeggiante, così come da alcune registrazioni sospette in quel di Cupertino, e oggi viene alla luce uno dei tanti brevetti a tema: l’US Patent And Trademark Office ha concesso ad Apple la proprietà di una tecnologia touchscreen ricurva.
Il brevetto concesso a Cupertino è particolarmente interessante, perché spiega la produzione di un pannello touchscreen tondeggiante senza, però, portare alla distorsione dei circuiti LCD sottostanti né tantomeno dell’immagine. Il tutto è possibile grazie a uno speciale vetro che ne funge da lente, così da minimizzare gli effetti di eventuali difformità nella prospettiva visiva. Il sistema potrebbe essere sfruttato non solo negli iDevice – così come sua naturale applicazione – ma anche in periferiche sensibili al tocco come Magic Mouse e molti altri terminali ancora.
A differenza delle soluzioni della concorrenza – in questi mesi sia LG che Samsung hanno presentato dei loro smartphone ricurvi – Apple vuole tentare di unificare l’esperienza touchscreen con quella visiva dello schermo. Le soluzioni curve canoniche, infatti, vedono comunque l’impiego di uno strato touch del tutto piatto nonostante le forme arrotondate del vetro. E così l’utente ne perde in precisione e sensibilità del tocco, che tende a farsi erronea ai lati del device. Seguendo invece la silhouette del device, lo strato touchscreen della Mela concederà il massimo dell’affidabilità.
Particolarmente interessante è anche la possibilità di inserire un feedback sensoriale alla pressione, con uno schermo touch che possa trasformarsi all’occorrenza in una tastiera o in un pulsante fisico avvertibile sotto i polpastrelli. Sebbene dal brevetto non sia facile comprenderlo chiaramente, pare che tra il vetro e la pellicola touchscreen vi possa essere spazio per dei serbatoi di aria oppure di liquido, che si riempiono e si svuotano a seconda dell’area dello schermo da gonfiare.
Vi è però una notazione importante da riportare: il brevetto in questione riporta è stato sottoposto nel 2010 e non è detto, quindi, che verrà tradotto in un prodotto reale. E non è nemmeno certo che si tratti di una tecnologia ancora attuale, probabilmente Apple ha già trovato delle soluzioni migliori.