Per quanto personalizzabili e immediate, le tastiere dei dispositivi touchscreen non sono comodissime da utilizzare. Non sempre la pressione virtuale di un tasto risponde alle reali esigenze dell’utente e, fra errori di battitura ed eccessivo intervento del correttore automatico, spesso il nervosismo prende il sopravvento anche fra i melauser più serafici. Per questo motivo, Apple ha deciso di indagare l’introduzione di una nuova tastiera per iOS.
Chiamata "Touch Correcting Keypad" e sottoposta al vaglio del’US Patent and Trademark Office, la nuova tastiera per
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, iPad e iPod Touch si caratterizza per il suo "
apprendimento intelligente” delle abitudini del suo proprietario. In altre parole, l’interfaccia è in grado di adattarsi all’utente sulla base di
consuetudini di digitazione o errori frequenti.
Addentrandosi maggiormente nella pratica, la tastiera virtuale potrebbe vedere l’aumento o la diminuzione dello spazio fra le lettere, ingrandire alcuni tasti a discapito degli altri o modificare la disposizione dei caratteri sulla base di errori ricorrenti. Infine, il proprietario può decidere quali simboli di punteggiatura mostrare nell’interfaccia iniziale, senza così dovere accedere a menu secondari a ogni singola digitazione. Il tutto, per rendere l’esperienza d’uso di uno schermo tattile ancora più performante.
Rendere le
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pari a quelle fisiche è un’impresa non da poco, se non del tutto impossibile. A meno che non si realizzino dei sistemi touchscreen in grado di riprodurre lo spessore di un tasto – esempi in questo senso sono stati mostrati durante il CES 2013 – la mancanza di un
feedback tattile rende la scrittura particolarmente difficoltosa. Apple ha provveduto a limitare questo inconveniente introducendo non solo dei feedback aptici – quali gli effetti sonori – ma anche includendo un sistema di
scrittura predittiva. Peccato, però, che per la lingua italiana sia necessario ancora un po’ di perfezionamento, tra errori di correzione e altri risultati poco edificanti. L’ultima versione di iOS, la sesta, presenta ad esempio una marcata predisposizione al passato remoto, con la sostituzione forzata di molti verbi terminanti in "o" con la loro corrispondenza passata ("Io passo da te" – "Io passò da te"). Chissà che con la nuova tastiera, magari integrata in
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, la situazione non migliori.
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