Apple brevetta la scarpa con sensori anti-consumo

Apple brevetta la Smart Shoe, la scarpa intelligente: grazie a una rete di sensori è in grado di predire quando la calzatura sia troppo consumata.
Apple brevetta la scarpa con sensori anti-consumo
Apple brevetta la Smart Shoe, la scarpa intelligente: grazie a una rete di sensori è in grado di predire quando la calzatura sia troppo consumata.

Quali innovazioni attendono gli utenti in questo 2013 targato Apple? Una iTV tuttofare, una vera e propria rivoluzione da salotto? La conquista vittoriosa del settore automotive? Il lancio di un iPhone per tutte le tasche? Niente di tutto ciò, se ci si dovesse basare su un recente brevetto concordato alla società di Cupertino. Il futuro della Mela saranno le scarpe.

La notizia è ovviamente da prendere con le pinze, perché storicamente Apple ha brevettato centinaia di dispositivi mai tradotti in un prodotto reale. Ma la registrazione di una “Smart Shoe”, una scarpa intelligente, è sicuramente un motivo d’interesse – e anche d’ilarità – di cui vale la pena parlare.

L’obiettivo di Apple è semplice, ma quantomai efficace nell’illustrare le potenzialità della tecnologia moderna: una scarpa con speciali sensori montati nella suola, capace di notificare al proprietario il livello di consumo e la necessità di sostituzione. Certo, l’utente potrebbe raggiungere lo stesso risultato semplicemente osservando la suola, ma perché privarsi dello stupito piacere di ricevere una notifica push sul proprio iPhone, con il messaggio «È tempo di cambiar calzatura»?

Per quanto immediato, il sistema è in realtà un concentrato di hi-tech. Il circuito è dotato di un rilevatore di superfici, un sensore di pressione e di un sistema d’allarme. Quando l’utente cammina, vengono calcolati dei complessi algoritmi in grado di predire la stabilità del movimento, il livello di comfort del piede e il tasso d’accettabilità del consumo della suola. Qualora non si trovasse soddisfacimento di alcuni valori standard, il circuito avvisa il proprietario della necessità di sostituzione. La Smart Shoe, inoltre, pare possa essere regolata anche per aiutare i consumatori con difficoltà motorie o affetti da disturbi scheletrici, obbligati a mantenere sempre sotto controllo la qualità del loro equilibrio.

Per la sua alimentazione, la Smart Shoe può far ricorso a una batteria o a un sistema di carica attivato dal movimento, un po’ l’evoluzione della carica meccanica che da sempre caratterizza gli orologi da polso. Per le notifiche all’utente, oltre alla probabile integrazione con i device iOS, possono essere impiegati segnali sonori (un allarme), visivi (un LED) o un piccolo display LCD.

Il dispositivo, infine, potrà contare anche su funzioni aggiuntive, quali un contapassi e la misurazione della distanza effettuata: si pensa, infatti, che le funzioni di gadget come Nike+ possano essere integrate direttamente nella suola della calzatura. Insomma, se Google pensa agli occhiali, Apple si butta sulle scarpe: il futuro della tecnologia è certamente “wearable”, così come l’han battezzato oltreoceano.

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