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Un brevetto Apple apre a interessanti supposizioni sul futuro del cloud computing targato Mela. A quanto
Nonostante si parli
Il sistema, denominato "Metodi e apparati per l’amministrazione del sistema operativo in un ambiente net-booted", prevede una fitta rete di computer guidati da un server principale. Il terminale primario, tramite la rete Internet, fornisce il sistema operativo a tutti i client collegati che, ricevute le istruzioni principali, saranno in grado di configurarsi in modo autonomo rispetto a tutte le altre macchine connesse alla rete. In altre parole, si tratterebbe di un sistema operativo estremamente versatile, in grado di mutare a seconda delle singole esigenze del computer in uso.
Al momento, Apple non ha ancora pensato a veri servizi cloud per i propri prodotti, anche se si vocifera iTunes sarà il primo a beneficiarne. I competitor, nel frattempo, hanno già fatto passi da gigante. Con Chrome OS, Google sta fortemente incentrandosi sul cloud computing, riducendo al minimo le funzioni offline per gli utenti. Progetti simili sono in fase di test anche a casa Microsoft con Windows Azure, anche se in tempi recenti sono montate diverse polemiche per perdite di dati non preventivate. Riuscirà Cupertino a battere i propri nemici?