App Store: Apple vieta la copia dei contatti

Nuove limitazioni a scopo privacy per App Store: gli sviluppatori non potranno più copiare e creare database a partire dalla lista contatti dell'utente.
App Store: Apple vieta la copia dei contatti
Nuove limitazioni a scopo privacy per App Store: gli sviluppatori non potranno più copiare e creare database a partire dalla lista contatti dell'utente.

Nuovi aggiornamenti per le linee guida di App Store, il negozio virtuale di applicazioni di Apple. Dopo il divieto di inserire nei software dei miner per criptovalute, come confermato pochi giorni fa, la società di Cupertino limita ora un’altra possibilità per gli sviluppatori, in un’ottica di salvaguardia della privacy dell’utente. Le applicazioni, infatti, ora non potranno più raccogliere e copiare la lista dei contatti presenti su iPhone e iPad.

La novità giunge a pochi giorni dalla presentazione di iOS 12 alla WWDC, un sistema operativo che costituisce un perfezionamento dell’attuale iOS 11, tanto da essere compatibile con lo stesso identico numero di device. Secondo quanto rivelato dagli esperti, da oggi gli sviluppatori non potranno più inserire nelle loro applicazioni dei sistemi per monitorare o copiare la lista contatti degli utenti, a scopo di sicurezza. Questo perché la rubrica non solo contiene mail e numeri di telefono, ma anche informazioni ben più sensibili, come indirizzi fisici, fotografie e molto altro ancora.

La nuova norma delle linee guida di App Store impedisce agli sviluppatori di creare, condividere e vendere database basati sulle informazioni di contatto: queste ultime potranno essere usate unicamente per il diretto funzionamento dell’applicazione, a seguito della richiesta esplicita di consenso all’utente. In caso il software debba necessariamente accedere alla lista contatti, come nel caso delle applicazioni di messaggistica, sarà necessario sempre chiedere il consenso del possessore del device.

La decisione potrebbe essere relativa a una piccola polemica scoppiata negli scorsi giorni, quando alcuni developer hanno definito la rubrica come “il selvaggio west dei dati personali”. Sulla problematica, tuttavia, si discute ormai da diversi anni, considerato anche un caso che ha coinvolto Path nel 2012, applicazione che pare potesse copiare senza avviso la rubrica per poi caricarla su server terzi. Al momento, non è noto come gli sviluppatori si adatteranno alla nuova richiesta, anche se il mancato adeguamento potrebbe comportare il ban da App Store.

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