L’espansione di App Store, il negozio virtuale di Cupertino, non ferma la sua corsa alla crescita continua. Dopo aver raggiunto il traguardo di un milione di applicazioni a livello mondiale, disponibili in download per iPhone e iPad, il gruppo di Cupertino raggiunge la stessa cifra solo negli Stati Uniti. Numeri altisonanti, che spesso allontanano la mela morsicata dalla concorrenza.
Il dato non proviene direttamente da Apple, bensì dalla piattaforma di indicizzazione e ricerca AppsFire: stando ai conteggi effettuati, sarebbero 1.006.557 le applicazioni disponibili in download con bandiera a stelle e strisce. Una libreria davvero enorme per gli utenti di iPhone e iPad, un bacino nutritissimo dove non ci si può di certo annoiare.
Dalle ultime analisi Apple a livello mondiale, quindi quelle raccolte lo scorso ottobre come poc’anzi citato, sarebbero 1.439.451 le applicazioni mondiali disponibili, di cui 900.000 sviluppate per il melafonino. Dal 2008, data di apertura del negozio virtuale per i developer di ogni continente, Cupertino ha distribuito oltre 13 miliardi di dollari in pagamenti di revenue sharing. Come è noto, infatti, la pubblicazione di software a pagamento su App Store è soggetta a una spartizione degli introiti: il 30% viene trattenuto dalla Mela, il restante finisce nelle mani dei creatori dell’applicazione.
E molto più alti sono i numeri dei singoli download: la scorsa primavera Apple ha raggiunto l’incredibile traguardo dei 50 miliardi di applicazioni scaricate e, stando alle previsioni, potrebbe raggiungere i 100 miliardi nei primi mesi del 2014. E, con tutta probabilità, anche in quell’occasione vi sarà spazio per un piccolo concorso, con la tradizionale iTunes Gift Card da 10.000 dollari per un fortunato utente.
Va anche detto che, con un numero così alto di software disponibile, su App Store diventa sempre più difficile raggiungere le vette delle classifiche di download e di vendita, tanto che la gran parte delle applicazioni possono essere definite zombie a tutti gli effetti. È il rovescio della medaglia, quel troppo che forse stroppia.