Antitrust condanna Wind per All Inclusive Digital

Wind è stata condannata dall'Antitrust con una multa di 200 mila euro per pratica commerciale scorretta nella rimodulazione di All Inclusive Digital
Wind è stata condannata dall'Antitrust con una multa di 200 mila euro per pratica commerciale scorretta nella rimodulazione di All Inclusive Digital
Antitrust condanna Wind per All Inclusive Digital

L’Antitrust ha condannato l’operatore Wind ad una multa di 200 mila euro per pratica commerciale scorretta riguardo alla rimodulazione dell’offerta “Wind All Inclusive Digital”. I fatti risalgono al

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corso quando l’operatore arancione invio un SMS informativo a tutti i clienti con attiva questa promozione specificando loro che dal mese di aprile avrebbero potuto contare su di 1 GB in più di traffico dati ma che il prezzo, per questo, sarebbe salito da 5 a 7 euro al mese. L’offerta, si ricorda, prevedeva mensilmente 60 minuti di chiamate verso tutti, 60 SMS verso tutti e 2 GB di internet ad un canone bloccato per 5 anni di 5 euro al mese.

Inoltre, sempre da aprile, gli extra soglia del traffico voce sarebbero stati fatturati a 29 centesimi di euro al minuto con un aumento non certo contenuto rispetto alle condizioni tariffarie precedenti. Una rimodulazione unilaterale che mandò su tutte le furie non solo gli utenti ma anche le associazioni dei consumatori che decisero di intervenire presso il Garante puntando il dito, in particolare, sulla promessa, poi non mantenuta, dell’operatore arancione di non variare la tariffa per 5 anni. Sebbene lo strumento della rimodulazione unilaterale, che piaccia o no, esiste e nonostante che Wind abbia dato comunque la possibilità ai suoi clienti di recedere nel caso non volessero accettare la variazione tariffaria, l’Antitrust ha comunque ravvisato un’irregolarità multando l’operatore per 200 mila euro.

Soddisfatte, ovviamente, le associazioni dei consumatori, in particolar modo l’Unione Nazionale Consumatori che fu tra le prime a denunciare l’accaduto all’Antitrust. Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori:

è arrivata l’ora di finirla con le promesse di pulcinella degli operatori telefonici, bravi a lanciare offerte mirabilanti, poi modificate con messaggi SMS a tradimento.

Soddisfazione anche per la sanzione giudicata “esemplare”, ma per Massimiliano Dona è necessario che siano ancora più alte per avere la giusta efficacia nel prevenire comportamenti analoghi.

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