Anonymous: scattano le manette

Perquisizioni, denunce e arresti da parte della Polizia postale contro la frangia italiana degli Anonymous. Il capo sarebbe un 26enne residente in Canton Ticino.
Perquisizioni, denunce e arresti da parte della Polizia postale contro la frangia italiana degli Anonymous. Il capo sarebbe un 26enne residente in Canton Ticino.
Anonymous: scattano le manette

Con i loro attacchi informatici si erano fatti notare in tutto il mondo, quando avevano preso di mira grandi multinazionali, le banche, i siti governativi. Gli Anonymous italiani, però, rischiano di avere un volto e un nome dopo l’

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condotta stanotte dalla Polizia Informatica.

Il Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico) ha perquisito decine di abitazioni, posto il fermo a tre persone (di cui una minorenne) e ne hanno denunciate altre 15. Una vera decapitazione del gruppo di hacker, perché tra gli arresti figura anche "three", un italiano 26enne scovato nel Canton Ticino, che i poliziotti considerano la mente del gruppo.

Dalla sua abitazione sarebbero partiti, quindi, gli attacchi DDoS, l’ultimo dei quali pochi giorni fa contro il sito di

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, nell’ambito delle proteste per una norma ritenuta illiberale. Tecniche rivolte in passato anche a Rai, Enel, Finmeccanica e molti altri.

L’operazione "Secure Italy" si è avvalsa dell’analisi dei social network, Facebook e Twitter, per individuare i responsabili di questo gruppo, anche se è bene ricordare come gli anonyomous (in particolare in Italia), sembrano avere una struttura orizzontale e non verticistica.

Non si conoscono ancora i capi d’accusa, che però difficilmente andranno a toccare questioni politiche o di opinione: l’atteggiamento della polizia e del Viminale è quello di sottolineare i danni economici derivanti da queste azioni, quindi probabilmente verranno subito rilasciati perché si tratterà di difendersi da eventuali richieste di danni civili.

Il direttore della polizia postale e delle telecomunicazioni, Antonio Abruzzese, ha così commentato:

"Va sottolineato il danno patrimoniale arrecato da queste azioni, i cui costi graveranno sui ragazzi e sulle loro famiglie. Ci sono molti modi per esprimere un dissenso ma qui si producono reati e si producono anche seri danni economici".

La questione sta tutta qui: Anonymous negli ultimi tempi è passato a una strategia di hacking fortemente ideologizzata, così da mettersi frontalmente contro istituzioni e poteri economici. Raccogliendo l’ascia di guerra sepolta dal gruppo

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, Anonymous ne ha ereditato i metodi cambiandone le finalità.

Ora c’è massima allerta per la probabile reazione dei sodali scampati alle denunce oppure degli altri paesi (si è scoperto una particolare relazione con il gruppo spagnolo), che certamente non mancherà.

Gli hashtag per restare aggiornati sulla blogosfera sono

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. Intanto, Anonymous ha già lanciato un
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su quanto è avvenuto invitando tutti a scendere in piazza.

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