Analisi di una giornata di ordinaria follia

Analisi di una giornata di ordinaria follia

Ora che quegli altri se ne sono andati, ora che abbiamo ripulito in terra e siamo nuovamente solo noi autori e lettori del blog, ora che il rumore è calato e possiamo tornare a discutere… ecco cosa è successo.

E’ successo che nel giorno dell’anniversario della scoperta del primo laser questo blog è finito in cima ai risultati riconsegnati dalla pagina raggiunta cliccando sul rinnovato logo di Google (preparato per celebrare l’occasione). Una improvvisa massa di utenti si è riversata sul post, decine di migliaia di visite per oltre un centinaio di commenti. Ma le statistiche del giorno dopo hanno riconsegnato anche qualcosa di ben più interessante.

Quegli utenti, infatti, son rimasti da queste parti per pochi secondi. Talmente pochi che difficilmente hanno letto tutto il post e più probabilmente hanno commentato rapidamente senza nemmeno leggere con attenzione il contenuto dello stesso. Nei commenti, poi, s’è respirato un insolito (qui) clima di tensione, con vari interventi improntati ad accuse varie, a diatribe improvvisate e ad approcci competitivi poco utili alla discussione.

Che l’utenza non fosse quella abituale è dimostrato anche dai numeri rilevati da Google Analytics: rispetto al mese precedente, infatti, l’utente di quel giorno di ordinaria follia ha usato mediamente un browser diverso ed una definizione dello schermo differente. Caratteristiche diverse di una massa ben diversa dalla specifica nicchia che Webnews si è coltivata per anni, un passetto dopo l’altro.

Il giorno dopo rimane un picco nelle statistiche (ben poco utile sotto ogni punto di vista: solo una fumosa vertigine di popolarità passeggera), poche decine di nuovi iscritti al feed (utenti che probabilmente hanno apprezzato il blog ed han pensato di “rimanere”) ed un sorriso che nasce da una confermata consapevolezza: rimanere al di fuori del “rumore” della massa ha i suoi innegabili vantaggi. E’ un po’ come vivere in una villetta di campagna piuttosto che in un sobborgo di periferia: c’è meno gente, ci si conosce tutti, ma tutti si sta meglio. No?

Ci scusiamo per i disagi e promettiamo di rifuggire ogni ulteriore assalto esterno :)

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