Amazon: stop alla vendita di Chromecast e Apple TV

Stop alla vendita di Chromecast e Apple TV sulle pagine di Amazon: ufficialmente i due dispositivi non risultano compatibili con il servizio Prime Video.
Amazon: stop alla vendita di Chromecast e Apple TV
Stop alla vendita di Chromecast e Apple TV sulle pagine di Amazon: ufficialmente i due dispositivi non risultano compatibili con il servizio Prime Video.

A partire da fine mese, più precisamente dal 29 ottobre, Amazon non metterà più in vendita i dispositivi Google Chromecast e Apple TV. L’annuncio arriva direttamente dal gruppo di Jeff Bezos, che spiega anche i motivi che hanno spinto alla decisione: i prodotti non risultano compatibili con il servizio di streaming Prime Video offerto agli utenti che sottoscrivono un abbonamento alla formula Prime.

Rimarranno invece disponibili per l’acquisto altri device come i set-top box di Roku, le console Xbox di Microsoft e PlayStation di Sony, che offrono supporto a Prime Video. Una mossa che arriva a poca distanza dalla stagione dello shopping natalizio e che ha anche l’obiettivo non dichiarato di spingere la diffusione dell’Amazon Fire Stick TV, un dongle che in modo simile a Chromecast si connette alla porta HDMI del televisore per semplificare la riproduzione e la condivisione dei contenuti multimediali all’interno della rete domestica. Di seguito un estratto dal testo contenuto nell’email che il gigante dell’e-commerce ha inviato ai propri venditori.

Nel corso degli ultimi tre anni, Prime Video è diventato una parte importante dell’offerta Prime. È essenziale che i lettori di contenuti multimediali in streaming che vendiamo siano in grado di interagire con Prime Video così da non creare confusione nei clienti.

Con una decisione di questo tipo Amazon dimostra quanto sia importante per il proprio business spingere sui servizi Prime. Terminando le vendite di prodotti ricercati come Chromecast e Apple TV, infatti, rinuncia a potenziali clienti, che con tutta probabilità per i loro acquisti online si rivolgeranno agli store ufficiali oppure a concorrenti come Best Buy. Interpellati dalla redazione di Bloomberg sulla questione, i portavoce di Google e della mela morsicata non hanno rilasciato alcun commento.

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