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Quale sarà il ruolo di servizio pubblico nel nuovo scenario mediatico? I nuovi media approfondiranno o diminuiranno il divario digitale tra paesi ricchi e paesi in via di sviluppo? Questi alcuni dei temi affrontati nel convegno.
Tra i relatori il presidente della RAI Claudio Petrucioli che nel suo intervento ha sottolineato il ruolo rivoluzionario dei concetti di crossmedialità e user generated content:
Nell’era delle mille televisioni: canali satellitari, Web TV, trasmissioni sul cellulare, programmi di nicchia, la vera rivoluzione si chiama crossmedialità e ha un solo imperativo: la TV te la fai da solo, con la massima libertà e fantasia. È questa la promessa di un matrimonio a tre: televisione, Web e telefonino sono gli strumenti che ognuno può impugnare. E così anche l’informazione e l’intrattenimento seguono la filosofia dello "user generated content"
Le nuove frontiere della tecnologia aprono la strada a una democrazia del telecomando, ha continuato Petruccioli, e comportando il cambiamento progressivo di ogni aspetto della vita e dell’organizzazione sociale, spingendo a un ripensamento profondo del servizio pubblico televisivo.
Secondo Simon Nelson (Controller, Portfolio & Multiplatform BBC Vision), il servizio pubblico non è morto: deve cambiare il suo ruolo che può essere quella di guidare il pubblico, proprio perché la scelta è sempre più ampia. Anche secondo Baljit Singh Lalli Direttore generale della TV pubblica indiana
Una nota: con tanto parlare di crossmedialità ci saremmo aspettati almeno una versione video dell’interessante convegno disponibile sul sito del Prix Italia… ma per ora sembra, niente da fare.