Ne parlano già come la legge anti-pirateria più autoritaria che ci sia. L’AgCom, l’autorità per le telecomunicazioni, ha dato il
Le polemiche erano sorte un paio di giorni fa, quando l’avvocato Fulvio Sarzana aveva
Nel provvedimento denominato "Lineamenti di Provvedimento concernenti l’esercizio delle competenze dell’Autorità nell’attività di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica", l’AgCom delinea un quadro molto severo delle violazioni del diritto d’autore su Internet. Il terzo paragrafo, relativo al procedimento inibitorio, in particolare andrebbe attentamente analizzato e discusso approfonditamente per misurarne la compatibilità con le norme attualmente in vigore.
Il riferimento è agli Internet Service Provider, chiamati in causa come soggetti privilegiati della lotta contro la pirateria. In pratica, l’accordo prevede che l’Agcom imponga agli ISP l’obbligo di comunicare periodicamente i dati (aggregati) circa l’utilizzo dei servizi (accesso a reti peer-to-peer, streaming e via dicendo). A partire da queste informazioni, l’Autorità dispone eventualmente delle misure restrittive.
Ma non finisce qui: l’AgCom potrà ordinare la rimozione dei contenuti e si parla di una lista nera dei siti da mettere a disposizione degli ISP e della possibilità, in casi estremi (per esempio siti stranieri) dell’inibizione del nome del sito Web, cioè dell’indirizzo IP.
Questo testo in pratica accoglie i principi del famigerato decreto Romani, citato anche in un
Non mancano le critiche dei commentatori a questo accordo. Clamorosa l’
C’è una visione dell’evoluzione tecnologica, nel nostro paese, che è del tutto arretrata. E noi rischiamo di rimanere fuori, nei prossimi anni, dallo sviluppo dell’economia e delle libertà nel mondo grazie alla rete, a tutto danno dei cittadini.
All’intervista ha già
La visione arretrata è quella che confonde la libertà di espressione e la libertà di accesso alla rete con il diritto di accedere a contenuti illeciti.