ADSL e fibra, gli italiani sono poco fedeli

Secondo una ricerca voluta da Facile.it, un italiano su tre è pronto a cambiare il proprio operatore ADSL o di fibra ottica.
ADSL e fibra, gli italiani sono poco fedeli
Secondo una ricerca voluta da Facile.it, un italiano su tre è pronto a cambiare il proprio operatore ADSL o di fibra ottica.

Almeno un italiano di tre sarebbe pronto a cambiare il proprio abbonamento ADSL o in fibra ottica. Questo uno dei principali risultati di un’indagine condotta da mUp Research e Norstat per Facile.it. Tra i motivi che spingerebbero gli italiani a cambiare operatore di rete fissa i costi troppo alti, la velocità di navigazione inadeguata e la poca trasparenza.

Nel 2018 7,5 milioni gli italiani hanno già cambiato il loro operatore ADSL o di fibra ottica. La bolletta ADSL-fibra ottica sembra essere una delle spese percepite come più onerose dagli italiani. Stilando la graduatoria dei costi domestici che, almeno da un punto di vista psicologico, incidono maggiormente sul budget familiare, l’ADSL-fibra ottica è indicata come risposta dal 32% del campione intervistato, battuta solo dalle bollette di luce e gas e dall’RC auto, e se sono ben 17 milioni gli italiani che dichiarano di voler ridurre la spesa della telefonia di casa nel corso del 2019, pochi quelli che dichiarano di esserci già riusciti nel 2018.

Il servizio di ADSL-fibra ottica risulta essere molto diffuso e l’82% del campione intervistato dichiara di avere in casa una linea dati attiva; molto alto è, però, il livello di “infedeltà” degli italiani nei confronti degli operatori del settore; il 21% degli intervistati, pari a circa 7,5 milioni di persone, ha cambiato compagnia nel corso del 2018.

Quando si parla di internet casa, i più infedeli risultano essere gli uomini; nel campione maschile, la percentuale di chi ha cambiato operatore ADSL-fibra ottica è pari al 24% mentre tra le donne scende al 17,7%. Guardando alle fasce di età, invece, risultano essere meno fedeli i clienti con età compresa tra i 35-54 anni (il 23,1% ha cambiato operatore nell’ultimo anno), seguite dai giovani under 35 (20,4%).

Analizzando i dati su base territoriale, invece, nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole si è registrata la più alta percentuale di clienti che hanno cambiato operatore; quasi 1 su 4.

La prima ragione che spinge gli italiani a cambiare operatore è senza dubbio il costo eccessivo, motivazione indicata da oltre 5,6 milioni di consumatori (76% del campione totale di chi ha scelto un nuovo operatore). La seconda ragione, invece, è la velocità di navigazione troppo bassa, motivo che ha portato il 42% dei rispondenti a “navigare” verso altre acque.

Interessante notare, invece, come la terza ragione per cui gli italiani hanno cambiato operatore, indicata dal 13% dei rispondenti, sia la mancanza di trasparenza nelle politiche applicate dalla compagnia telefonica, valore estremamente alto se confrontato con quello delle altre spese domestiche più comuni (bollette, assicurazioni, Pay tv…) e secondo solo a quello registrato nell’ambito della telefonia mobile.

Le ragioni dell’addio cambiano naturalmente in base al genere e all’età anagrafica.

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