A Think Roma, IBM racconta la digitalizzazione

Durante l'evento di fine ottobre, IBM ha spiegato a imprese e professionisti come adottare il cloud e digitalizzare il proprio business.
A Think Roma, IBM racconta la digitalizzazione
Durante l'evento di fine ottobre, IBM ha spiegato a imprese e professionisti come adottare il cloud e digitalizzare il proprio business.

Si è tenuto alla fine di ottobre Think Roma, l’evento sulla digitalizzazione e l’innovazione voluto da IBM. Un appuntamento fondamentale, soprattutto per quelle aziende che conoscono temi di vitale importanza per il loro business, come il cloud, l’AI e il machine learning, ma non sanno ancora come introdurli concretamente nelle proprie organizzazioni.  Non di rado infatti, contesti considerati “dirompenti” restano sui tavoli di discussione, per vari motivi. Uno tra tutti è la mancanza di professionisti che sanno consigliare alle imprese come muoversi e a reparti IT troppo ancorati a paradigmi del passato.

Ecco allora il supporto di IBM, che con sei sessioni tenute su due giornate, ha indirizzato le richieste dei presenti, in merito all’adozione e alla trasformazione digitale. Questi gli appuntamenti tematici di Think Roma:

  • L’interazione con le persone: innovazione e tecnologie esponenziali
  • #OltreLaBlockchain
  • Agorà
  • La trasformazione tecnologica: i tre passi
  • Sicurezza IT: affrontare oggi le minacce di domani
  • Le competenze per la sanità del Futuro

Oltre alla teoria però c’è stata anche tanta pratica. Lo schema seguito è lo stesso del già riproposto Think Milano, di inizio 2018. Sessioni e panel sul business e aree demo, dove capire concretamente in che modo tecnologie di nuova generazione aiutano a far evolvere il business. Tra queste la blockchain e il machine learning, il cloud e l’intelligenza artificiale ma anche argomenti forse più noiosi ma ugualmente importanti, come il rispetto del Gdpr, che ancora rappresenta un interrogativo per tante aziende nostrano, in modo particolare le PMI.

Per questo IBM ha pensato ad una soluzione, chiamata Security Guardium Analyzer, che viene spiegata in questo modo.

Bisogna partire dall’analizzare il rischio per i propri dati, rilevare e classificare automaticamente dati sensibili, evidenziare pattern di utilizzo e valutare i rischi di conformità degli asset. A quel punto, si passa con il proteggere i propri dati critici grazie alle funzionalità di auditing estese, all’utilizzo della crittografia, al mascheramento, revisione e creazione di blocchi e avvisi dinamici, così da essere pronti per adeguarsi ai cambiamenti in termini di tecnologie e flusso di informazioni.

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