La data che tutti gli italiani in questo momento stanno aspettando è
il 31 marzo, cioè l'
ultimo giorno dello stato di emergenza che fu dichiarato dal governo di
Giuseppe Conte il 30 gennaio del
2020. Da quella data in poi, salvo imprevisti, l'Italia dovrebbe tornare a vedere la luce e quindi
una parvenza di normalità dopo il biennio tragico caratterizzato dalla restrizioni dovute anche alla minaccia della pandemia da
Covid-19. Ma i cambiamenti saranno graduali, anche se non dovrebbero però richiedere più di sessanta giorni per essere attuati in toto.
Green Pass addio? Sì, ma non subito
Il Governo italiano si è posto l'obiettivo di eliminare gradualmente ogni tipo di restrizione, ma a
tappe graduali, cancellando progressivamente tutte le regole introdotte con lo stato di emergenza. L’intenzione dell’esecutivo è fissare un nuovo calendario che entro la fine di aprile regoli il ritorno alla normalità, favorisca l’arrivo dei turisti stranieri e la ripresa dell’economia garantendo maggiori libertà per l’ingresso nei negozi, nei bar, nei ristoranti e negli alberghi.
La prima misura a cadere dovrebbe pertanto essere l'uso della Certificazione Verde per la maggior parte delle attività. Il Green pass, in generale, resterà però ancora un po', anche se è giustamente destinato a sparire del tutto, si spera entro fine aprile. L'importante è che ci siano le condizioni.
Successivamente dovrebbe toccare all'
uso delle mascherine, che verranno usate ancora solo in casi estremi, come quando si deve accedere a luoghi al chiuso particolarmente affollati come per esempio metropolitane, aerei, treni e via discorrendo. L'
obbligo vaccinale, infine rimarrà per alcune categorie di lavoratori, come per esempio quelli degli ospedali o i membri delle forze dell'ordine, e per gli over 50, almeno fino al 15 giugno. Addio anche ai
colori delle regioni e stop ai poteri dei governatori: non sarà più possibile decidere regole ancora più restrittive di quelle stabilite da Palazzo Chigi.