2012, l'anno del cloud

Il 2012 è stato un anno particolarmente importante per il cloud, cresciuto di oltre il 100% nei primi 6 mesi dell'anno.
2012, l'anno del cloud
Il 2012 è stato un anno particolarmente importante per il cloud, cresciuto di oltre il 100% nei primi 6 mesi dell'anno.

La parola “cloud” è entrata nel vocabolario del navigatore medio oramai da diverso tempo, ma è soltanto negli ultimi mesi che la nuvola ha vissuto una vera e propria esplosione. Secondo i dati forniti da IHS, infatti, alla fine del mese di giugno il numero di utenti iscritti ai servizi attivi nel settore avrebbe raggiunto il 75% delle proiezioni realizzate dagli analisti per la fine dell’anno, con una crescita esponenziale rispetto all’anno precedente.

Se alla fine del 2011 nella migliore delle ipotesi era possibile contare circa 150 milioni di iscrizioni, al giro di boa del 2012 tale cifra era già salita a 375 milioni, con una crescita superiore al 100% in soli sei mesi. Le precedenti previsioni parlavano quindi di 500 milioni entro la fine dell’anno, ma a questo punto sembra lecito supporre che tale traguardo sarà tagliato ben prima del prossimo 31 dicembre. La crescita, secondo gli analisti, rallenterà leggermente nei successivi 12 mesi, avvicinandosi a quota 625 milioni alla fine del 2013.

Il settore del cloud vivrà quindi una fase di lieve stallo, raddoppiando il numero di account registrati presso servizi gratuiti ed a pagamento soltanto nel 2017, quanto saranno circa 1,3 miliardi gli utenti iscritti. La nuvola digitale, d’altro canto, diventerà sempre più importante nella vita quotidiana di milioni di persone, introducendosi in nuovi ambienti, mettendo a disposizione nuove soluzioni ed offrendo un’esperienza d’uso sempre migliore: l’esplosione del comparto è soltanto nelle sue prime fasi.

All’espansione del mercato corrisponderà tuttavia, secondo le previsioni, una continua perdita in termini economici da parte delle aziende operanti nel settore, soprattutto per quanto concerne quelle che offrono servizi puramente cloud non legati ad altri progetti (quali ad esempio i vari Dropbox, Mozy, Sugarsync e simili). In tale contesto, gli operatori di telefonia mobile potrebbero intervenire per sfruttare al volo l’occasione, arricchendo il proprio portfolio di servizi offerti ai clienti ed aiutando economicamente le aziende più attive nel settore.

 

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